War Wall – Reportage

WAR WALL - reportage

Viaggio sul confine tra Palestina e Israele

Questo progetto fotografico è in realtà nato a posteriori. Al ritorno dal mio viaggio mi sono reso conto guardando le foto scattate di quante fossero quelle dedicate al muro e di quanto ben rappresentassero la storia in continua evoluzione di quella terra e la speranza della gente in un futuro di apertura e unione.
Una tela a cielo aperto che racconta, raccoglie, provoca, genera arte.
L’arte come forma di protesta, denuncia ma anche sopravvivenza.
Un popolo che da anni vede solo odio e guerra, cerca riparo, conforto, sfogo su questo muro. Disegnando o leggendo immedesimandosi.
Ma intanto il conflitto continua. Nuove raffigurazioni si aggiungono, altre si modificano e fanno storia. Tasselli di una guerra che sembra non aver fine.
Si proclama il desiderio, anche sul muro, di riappacificazione, unione e amore, ma lo scontro continua.
Riuscirà il solo uomo a ripristinare la pacifica convivenza tra questi due popoli oppure servirà un aiuto che lo accompagni a sciogliere quell’odio stratificato negli anni?
Il coltello sarà un giorno deposto?

Premiato da Barbara Silbe, giornalista e fotografa, come migliore reportage del mese (settembre 2023) per la rivista NOC SENSEI (new old camera).

Questo è l'ingresso a Betlemme, in territorio palestinese, che dista da Gerusalemme pochi chilometri. E' severmente proibito per gli israeliani attraversare il confine, pena la vita. I turisti possono tuttavia prendere un taxi guidato da un arabo-israeliano che ne garantirà la sicurezza (dietro il pagamento di mance).

1. Vietato entrare

Questo è l'ingresso a Betlemme, in territorio palestinese, che dista da Gerusalemme pochi chilometri. E' severmente proibito per gli israeliani attraversare il confine, pena la vita. I turisti possono tuttavia prendere un taxi guidato da un arabo-israeliano che ne garantirà la sicurezza (dietro il pagamento di mance).

La spianata delle moschee a Gerusalemme è sotto il controllo delle forze di sicurezza israeliane. Arabi e turisti possono accedere alla spianata, ma per gli ebrei di religione ebraica è proibito l'ingresso per evitare scontri o provocazioni ai fedeli di religione musulmana. In alcuni casi le autorità israeliane concedono a ebrei ultraortodossi di pregare lungo il perimetro della spianata delle moschee con una scorta armata a loro protezione.

2. Preghiere scortate

La spianata delle moschee a Gerusalemme è sotto il controllo delle forze di sicurezza israeliane. Arabi e turisti possono accedere alla spianata, ma per gli ebrei di religione ebraica è proibito l'ingresso per evitare scontri o provocazioni ai fedeli di religione musulmana. In alcuni casi le autorità israeliane concedono a ebrei ultraortodossi di pregare lungo il perimetro della spianata delle moschee con una scorta armata a loro protezione.

Nel 2002 in modo unilaterale viene costruito da Israeliani un muro di separazione con tra Israele e Palestina. Nella foto si osserva il muro dal lato palestinese, in lontananza si vede Gerusalemme.

3. Il muro di separazione

Nel 2002 in modo unilaterale viene costruito dagli Israeliani un muro di separazione tra Israele e Palestina con lo scopo dichiarato di tenere lontano i terroristi palestinesi. Nella foto si osserva il muro dal lato palestinese, in lontananza si vede Gerusalemme.

Il muro di confine è diventato per i writer palestinesi una gigantesca tela su cui dar sfogo a preoccupazioni, proteste e speranze. Nella parte sinistra della foto, uno specchio che riflette le catapecchie del lato palestinese. In quella destra invece, il famoso graffito di Banksy che con un palloncino a cuore ritraee l'idea di pace che si allontana.

4. Tra realtà e arte

Il muro di confine è diventato per i writer palestinesi una gigantesca tela su cui dar sfogo a preoccupazioni, proteste e speranze. Nella parte sinistra della foto, uno specchio che riflette le catapecchie del lato palestinese. In quella destra invece, il famoso graffito di Banksy che con un palloncino a cuore ritraee l'idea di pace che si allontana.

Poco prima del reportage fotografico, Trump aveva spostato l'ambasciata americana da Tel Aviv a Geruslaemme, riconoscendo in modo indiretto Gerusalemme come capitale di Israele. Il muro si dipinge, cambia e vive a seconda degli eventi storici che si verificano man mano.

5. Trump!

Poco prima del reportage fotografico, Trump aveva spostato l'ambasciata americana da Tel Aviv a Geruslaemme, riconoscendo in modo indiretto Gerusalemme come capitale di Israele. Il muro si dipinge, cambia e vive a seconda degli eventi storici che si verificano man mano.

Il muro di separazione è intervallato da torrette di controllo. Lo sguardo della bambina ritratta nel graffito cerca di andare oltre la torretta e sogna una vita oltre al muro.

6. Al di là del muro

Il muro di separazione è intervallato da torrette di controllo. Lo sguardo della bambina ritratta nel graffito cerca di andare oltre la torretta e sogna una vita oltre al muro.

Niente è perso per sempre, il graffito è un inno alla speranza, alla voglia di resistere nella convizione che il mondo può cambiare.

7. Niente è perso per sempre

Niente è perso per sempre, il graffito è un inno alla speranza, alla voglia di resistere nella convizione che il mondo può cambiare.

Storico grafito di Banksy che vuole farci rifletere su come reagire alle ingiustizie. Con fiori o con le molotov?

8. Fiori o Molotov?

Storico grafito di Banksy che vuole farci rifletere su come reagire alle ingiustizie. Con fiori o con le molotov?

Questa porzione di muro contiene diversi graffiti. I due principali sono l'unione tra due mani e il graffito provocatorio di Banksy che mostra un soldato israeliano che chiede i documenti ad un asino. Probabilemnte quest'ultimo è solo una riproduzione perchè quello originale è stato staccato e venduto all'asta.

9. Provocazioni

Questa porzione di muro contiene diversi graffiti. I due principali sono l'unione tra due mani e il graffito provocatorio di Banksy che mostra un soldato israeliano che chiede i documenti ad un asino. Probabilemnte quest'ultimo è solo una riproduzione perchè quello originale è stato staccato e venduto all'asta.

Frase ironica di protesta palestinese che invita gli israeliani a cucinare il piatto comune di entrambi i popoli invece che costruire muri.

10. Make hummus not walls

Frase ironica di protesta palestinese che invita gli israeliani a cucinare il piatto comune di entrambi i popoli invece che costruire muri.

Mosaico presente nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme che rappresenta l'angelo mentre ferma il coltello di Abramo diretto verso il figlio Isacco. Così come i graffiti oggi, il mosaico in passato era strumento di comunicazione e forma d'arte eseguita sui muri. Chi fermerà il coltello oggi?

11. Abramo fermati, non stendere la mano contro il ragazzo!

Mosaico presente nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme che rappresenta l'angelo mentre ferma il coltello di Abramo diretto verso il figlio Isacco. Così come i graffiti oggi, il mosaico in passato era strumento di comunicazione e forma d'arte eseguita sui muri. Chi fermerà il coltello oggi?

12. Open the Wall

Il conflitto tra palestinesi e israeliani ormai va avanti da più di un secolo, odio stratificato su altro odio da entrtambe le parti. Potrà l'uomo farcela da solo ad abbattere il muro, o avrà bisogno di angeli per aiutarlo?

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